PARROCCHIA S.MARIA DEL CARMINE – DECANATO DI BARANO/SERRARA FONTANA

“Camminare insieme” è l’espressione che racchiude l’esperienza di Papa Francesco nel sinodo speciale sulla famiglia. Sinodo che rivolge il proprio pensiero a tutte le famiglie del mondo con le loro gioie, le loro fatiche, le loro speranze. La famiglia è davvero “scuola di umanità”, di cui si avverte fortemente il bisogno. Nonostante i tanti segnali di crisi dell’istituto familiare nei vari contesti del “villaggio globale”, il desiderio di famiglia resta vivo, specialmente fra i giovani.

Una delle questioni emerse, approfondisce il particolare ruolo della famiglia all’interno della Chiesa, è proprio da essa che bisogna ripartire, perché è scuola di amore nella vita e nella crescita della persona, grazie alle relazioni che il matrimonio richiede fra i coniugi e fra i genitori e i figli. E’ scuola di socialità, perché sostiene la persona nello sviluppo delle sue capacità al servizio della società. E’ grembo di vita ecclesiale, che educa a vivere nella comunione della Chiesa e ad essere protagonisti attivi in essa. La Chiesa annuncia il valore e la bellezza della famiglia e con ciò rende un servizio decisivo a un mondo che implora di essere rischiarato dalla luce della speranza. Come ama definirla Mons. Giancarlo M. Bregantini, la famiglia, come la Chiesa è madre e maestra, come prima cellula di sani valori e di tradizioni con la “T” maiuscola.

In questo mondo sempre più globalizzato, dove si sono persi i veri valori della famiglia e dove siamo tutti presi dai ritmi frenetici della vita, un gruppo di famiglie della Parrocchia di Serrara ha deciso di dare il proprio contributo cercando di dare un insegnamento ai propri figli: li hanno portati alla riscoperta della natura, della semplicità e soprattutto alla ricerca delle proprie origini, un mondo semplice, ma allo stesso tempo ricco di bellezze ed emozioni. Ed in effetti questa è la Chiesa: amare tutto ciò che ha creato Dio, accontentarci delle gioie della vita e di saperle conservare nel cuore; vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene.

“Mi sembra di essere in una grande famiglia dove ognuno aiuta l’altro e dove il Parroco è Padre e Pastore di questo piccolo gregge della nostra Diocesi”, con queste parole sua eccellenza Pietro Lagnese descriveva la comunità parrocchiale di Serrara, una delle realtà più piccole dell’isola, ma allo stesso tempo uniti come fossero parte integrante di una sola famiglia.

Così, domenica 19 ottobre, dopo aver partecipato alla Santa Messa, un gruppo di circa quaranta fedeli si è incamminato per i sentieri del bosco della Falanga ed ha trascorso qualche ora insieme. Numerosi sono stati i bambini che vi hanno preso parte, e lo scopo è stato quello di fargli scoprire la natura e la bellezza del creato e fargli capire che ci si può divertire anche con poco, proprio come facevano i loro padri; l‘importante è stare insieme e volersi bene, perché siamo tutti fratelli ed un’unica famiglia! Sono proprio i bambini che possono portare questa nuova luce di speranza di cui parla Papa Francesco, con la semplicità e l’ingenuità che li contraddistingue, arrivano dove molti adulti non riescono. E’ quindi nel cuore dei più piccoli che va ricercata la luce viva del domani! Malgrado il percorso poco comodo, poiché bisogna procedere fra sassi e rocce, vale assolutamente la pena fare questa escursione, perché il panorama è bellissimo e ci si affaccia sull’intero comune di Forio, sul promontorio di Campotese e sul mare. Si può ammirare la cima dell’Epomeo ed anche la “pietra dell’acqua”, un masso che si erge proprio dove si raccoglievano le acque. Nel percorso si incontrano anche alcuni esempi di “case di pietra” e abitazioni d’epoca preistorica, testimonianze dell’architettura rupestre. Tutto intorno si estende un castagneto, un folto bosco di felci, origano selvatico e piante di ricino.

I bambini si sono dimostrati molto interessati al paesaggio e ai racconti di come si viveva un tempo in povertà, ma ricchi nel cuore! Hanno scoperto le famose “fosse della neve”, grandi vasche scavate nella pietra larghe e profonde decine di metri utilizzate per la conservazione della neve. Fino agli anni ‘30, d’inverno, quando nevicava le buche venivano riempite di neve e poi ricoperte di foglie, queste servivano a far mantenere la temperatura fredda e a non far sciogliere il ghiaccio. Esso veniva utilizzato per scopi curativi e in estate lo si prendeva in blocchi e lo si portava a vendere ad Ischia, dove i ricchi signori lo utilizzavano per rinfrescarsi dall’arsura del sole di agosto e per la conservazione di carne e pesce durante i mesi caldi. Il ghiaccio, veniva inoltre utilizzato per fare i famosi “ratta ratta”, che noi oggi chiamiamo “granite”. A confermare ciò è stata proprio una mamma che ha raccontato di come suo nonno andava a Ischia a piedi, portando il ghiaccio sulle spalle o sul dorso di un mulo.

La bellezza di questa gita è stata la convivialità, mettere assieme tutto ciò che si era portato per farne un’unica tavola per una grande famiglia: unica e grande, come grande è la Chiesa voluta da Cristo.

Fortunatamente i fedeli della Parrocchia di Serrara hanno un Pastore amante di questi luoghi e della storia che essi trasmettono, ed è lui che trasmette il fuoco ogni volta che ne parla. L’auspicio della comunità serrarese è quello di essere sempre più numerosi, uniti dalla fede e dall’amore per il prossimo e di poter trascorrere altre giornate così!