In occasione dell’ottavo anniversario della morte viene diffusa una preghiera con cui si può chiedere l’intercessione di don Oreste Benzi. Appuntamenti e celebrazioni in Italia e in 35 paesi del mondo.

«Concedici per sua intercessione, secondo la tua volontà, la grazia che imploriamo». È uno dei passaggi della preghiera con cui i fedeli possono invocare una grazia a Dio chiedendol’intercessione di don Oreste Benzi. Il testo, che ha avuto l’approvazione ecclesiastica, viene diffuso in questi giorni in cui si ricorda l’8° anniversario della morte del sacerdote riminese, avvenuta la notte tra l’1 e il 2 novembre 2007.

Il pieghevole, che contiene oltre alla preghiera anche una breve biografia, invita a segnalare eventuali grazie ricevute, che potrebbero essere utili per la causa di beatificazione del «servo di Dio sacerdote Oreste Benzi».

Il processo per la causa di beatificazione è stato aperto poco più di un anno fa, il 27 settembre 2014. «Degli oltre 100 testimoni previsti, ne sono stati ascoltati poco più di 20», fa sapere don Giuseppe Tognacci, il giudice delegato dal vescovo a guidare l’inchiesta. Ognuno viene interrogato seguendo una griglia di 150 domande, messe a punto dal cosiddetto “avvocato del diavolo”, padre Victorino Casas Llana, per cui «l’ascolto di ogni testimone richiede varie sedute e il lavoro durerà 2-3 anni».

Per tenere viva la memoria del fondatore la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato una serie di appuntamenti, in Italia e nei 35 Paesi del mondo in cui è presente.

«Vogliamo non solo ricordare e far conoscere don Oreste ma anche rilanciare le sue intuizioni profetiche, che sono quanto mai attuali – sottolinea Giovanni Ramonda, suo successore alla guida della Comunità –. Sono previste celebrazioni eucaristiche e momenti di preghiera, ma anche approfondimenti su temi di attualità e soprattutto occasioni di incontro con i poveri, gli esclusi che tanto gli stavano a cuore».

Stasera è prevista La notte di don Oreste: mentre altrove si festeggia Halloween, gruppi di giovani andranno ad incontrare immigrati, barboni, vittime della prostituzione ed ex carcerati. A Milano stanotte i volontari della Comunità andranno in piazza ad incontrare i giovani che escono da feste e discoteche.

Il 1° novembre a Rimini, Bologna e Modena si organizzeranno momenti di «preghiera per i bambini non nati» presso i cimiteri, un’iniziativa a cui ogni anno partecipava lo stesso don Benzi.

Il 2 novembre, anniversario della morte, sono previste sante messe di suffragio.

Altre informazioni ed iniziative si possono trovare sul sito:
http://www.apg23.org/it/don_oreste_benzi/nascita_al_cielo/

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“Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì.
Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all’infinito di Dio. Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, faccia a faccia, così come Egli è (1Cor 13,12). E si attuerà quella parola che la Sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l’uomo immortale, per l’immortalità, secondo la sua natura l’ha creato. Dentro di noi, quindi, c’è già l’immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. La morte è il momento dell’abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura.”

Così Don Oreste commentava in un omelia del 1988 il brano tratto da Giobbe (19,1.23-27a). Questo pezzo di quell’omelia è stato inserito da Don Oreste come commento della stessa lettura nel libretto Pane Quotidiano per il giorno 2 Novembre, giorno della sua nascita al cielo.