OFS di Ischia – Kaire

Venerdì 17 Novembre è stato un giorno particolare per l’Ordine Francescano Secolare di Ischia: Angelina, Alfonso, Maria Rosaria, Antonello, Giovanna, Valeria, Antonello, hanno espresso dinanzi all’altare della chiesa del Convento di Sant’Antonio e all’effige di Santa Elisabetta d’Ungheria, patrona dell’OFS, la loro professione pubblica di adesione alla vita evangelica, secondo la volontà del Serafico Padre Francesco, circondati dal calore della famiglia francescana di Ischia, che a loro volta ha rinnovato la propria promessa.

Il cammino spirituale verso la meta è stato impegnativo ed è sicuramente iniziato per noi tutti con una chiamata; poi giorno dopo giorno è diventato una scelta di vita, seria, importante, impegnativa.

Ci hanno accolto per il ritiro spirituale di due giorni le dolcissime Suore delle Cinque Pietre del Convento di Solofra, angolo di paradiso sulle alture di Avellino: il silenzio e la bellezza della natura, che San Francesco avrebbe sicuramente apprezzato, che ci ha preparati all’evento con gioia e serenità.

Abbiamo vissuto in famiglia, dividendo con loro i lavori quotidiani e assistendo alle varie funzioni previste nell’arco della giornata, svolte dal simpaticissimo don Rosario. Le giovani e dolcissime Suore, Myriam e Maria Francesca, sono entrate subito nel nostro cuore, come figlie, sorelle, amiche.

È stato difficile ripartire e tornare a casa lasciandoci il paradiso alle spalle ma abbiamo promesso di rivederci presto.

C’è chi pensa che abbracciando un tale cammino di vita debba rinunciare alla vita privata, alle amicizie, ecc. ma non è vero: i francescani secolari operano nell’ambito della propria parrocchia, nel contesto sociale in cui sono inseriti, nella professione, nel luogo di lavoro, mettendo a disposizione le rispettive capacità. Collaborano, con altre fraternità a realizzare, secondo il Vangelo, gli intenti di San Francesco: portano amore e aiuto ai poveri e ai bisognosi, pace e fraternità alle persone che incontrano; rispettano il creato: il tutto alla scuola del Vangelo. Scrive Tommaso da Celano, nella Vita prima di Francesco d’Assisi, che “Molti, nobili e plebei, chierici e laici, docili alla divina ispirazione, si recavano dal santo, bramosi di schierarsi per sempre con lui e sotto la sua guida e il suo insegnamento. E a tutti il santo di Dio, come ricchissima sorgente di grazie celeste, faceva sbocciare i fiori delle virtù nel giardino del loro cuore… A tutti dava una regola di vita, e indicava la via della salvezza a ciascuno secondo la propria condizione (F.F.384-385).

Può sembrare incredibile che dopo più di sette secoli il messaggio evangelico di Francesco sia ancora vivo e attuale. In un mondo devastato sempre più da guerre, da carestie e da enormi migrazioni dai continenti più poveri verso i paesi più ricchi, la presenza di coloro che si adoperano per l’aiuto fraterno, l’amore dimostrato con l’attenzione, l’accoglienza disinteressata dell’altro così come è, senza prima giudicare, la salvaguardia del creato, esiste ancora. Dopo circa settecento anni Francesco ancora ci ripete: “Cominciate col fare il necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.”

Tra non molto l’OFS di Ischia vedrà un altro gruppo di novizi che faranno la loro professione di adesione all’OFS: segno che il messaggio del Serafico Padre continua e continuerà ad affascinare ed a coinvolgere a tutte le età coloro che, nonostante le mille difficoltà che la vita quotidiana ci presenta, sono convinti che, solo superando i propri egoismi e mettendosi a disposizione degli altri, potranno prendere la via giusta per vivere in pace. Non a caso il saluto dei Francescani è “Pax et Bonum”: pace dovunque non c’è ancora, amore verso tutte le creature viventi. “Dio mi ha chiamato per la via dell’umiltà e mi ha mostrato la via della semplicità”, dice Francesco, noi abbiamo scoperto che è vero e speriamo che altri possano scoprirlo.