Domenica 8 febbraio ore 18.30 – Parrocchia di S. Maria Assunta nel Santuario di S. Giovan Giuseppe della Croce, Ischia Ponte. Il Vescovo Lagnese conferirà il ministero dell’accolitato al seminarista Carlo Pietro Mazzella.

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Carlo Mazzella e seminaristi con lagneseDi Carlo Pietro Mazzella – L’accolitato è il secondo dei ministeri istituiti (vale a dire dopo il lettorato) che trae configurazione dal servizio all’altare. Esso mette in risalto il legame che intercorre tra l’Eucarestia e la Divina Carità. Infatti l’insieme dei fedeli riuniti nella liturgia deve anche esprimere nel modo più pieno il mistero della carità. Proprio partendo dall’Augustissimo Sacramento dell’Eucarestia la testimonianza dell’amore deve estendersi e propagarsi diventando attenzione, ascolto e aiuto a chi è nel bisogno e in difficoltà. La Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla sacra liturgia al n. 10 così recita: «la liturgia spinge i fedeli, nutriti dei “sacramenti pasquali”, a vivere “in perfetta unione”, domanda che “esprimano nella vita quanto hanno ricevuto con la fede”. La rinnovazione poi dell’alleanza del Signore con gli uomini nell’eucaristia conduce e accende i fedeli nella pressante carità di Cristo. Dalla liturgia dunque, particolarmente dall’Eucaristia, deriva in noi, come da sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia, quella santificazione degli uomini e glorificazione di Dio in Cristo, verso la quale convergono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa». L’accolito è colui che segue il pastore (gr. akolouthos, lat. sequens o comes: seguace, attendente), cioè collabora con lui nell’attività apostolica e offre ai fratelli un servizio di carità. Questo ministero, che precede l’ordinazione diaconale, vuole dunque essere espressione di una Chiesa che è vicina al popolo cristiano, missionaria e desiderosa di spandere nel mondo la fragranza di Cristo. Già da diversi mesi don Carlo Candido, il parroco della mia nuova comunità, in vista di questo ministero mi ha “donato” il compito di far visita, il sabato mattina, a coloro che per motivi di infermità o di altro impedimento, non riescono a partecipare alla Messa domenicale, recando loro la Santa Comunione. Non potendo ordinariamente portare con me le sacre specie, accompagno un ministro straordinario dell’Eucarestia. Fin da subito ho sperimentato la gioia e il fervore di questo apostolato. È commovente sentirsi strumenti del Signore e portare la Sua consolazione, la Sua tenerezza. Non ho parole per esprimere l’effetto che tanti volti desiderosi di Gesù hanno su di me: sono dardi infuocati che mi uniscono sempre più al mio Signore e alla Vergine Santissima. Nel mio piccolo ho colto quanto amore di Cristo posso donare, iniziando a contemplare la bellezza di quanto potrò fare da sacerdote per i fratelli.