La preghiera giovane del vescovo

«Sei entrato nel mio cuore e ora ci vuoi abitare. Mi chiedi il permesso e mi dici: seguimi! Lo dici a me e non lo so spiegare, ma sento che mi devo fidare; che questa è la storia più libera del mondo! Meraviglioso Amore mio, è come un quadro che ha dipinto Dio con dentro il nostro nome!»

+ Pietro – Vescovo

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Venerdì 21 novembre la Chiesa Cattedrale di Ischia ha nuovamente ospitato la Preghiera Giovani, un appuntamento divenuto ormai tradizionale e familiare per i tanti ragazzi e giovani che si ritrovano per un momento di riflessione e preghiera insieme al nostro Vescovo Pietro, che lo ha definito soprattutto come un “momento di incontro con il Signore”.

Dopo l’invocazione allo Spirito Santo, sorgente viva, fuoco e carità che ci indica la strada da percorrere e apre il nostro cuore all’intelligenza delle scritture, è stato proclamato il brano del Vangelo di Marco riguardante la chiamata dei primi discepoli sul mare di Galilea: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni lasciano le reti, la vita e le attività di ogni giorno per andare dietro a Gesù e diventare da lì in avanti “pescatori di uomini”!

Dopo che Giovanni fu arrestato Gesù andò nella Galilea: è bella questa espressione con la quale si apre il brano di Vangelo che abbiamo ascoltato: ci sono momenti precisi nei quali il Signore ti parla, quelli sono i momenti nei quali Dio passa nella tua vita e ti chiede di dirgli di sì, te lo chiede oggi e non in un altro momento, te lo chiede stasera.

Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo: San Marco fotografa in questo versetto tutto il contenuto del messaggio di Gesù, che non viene a pronunciare bei discorsi, belle parole, semmai di consolazione; Gesù viene a dire che il Regno di Dio è vicino, che Dio vuole regnare nella tua vita, che Dio vuole darti la possibilità di diventare una persona libera e convertirsi significa cogliere questa possibilità, questa occasione che Dio ci dà.

Mentre passava lungo il Mare di Galilea vide due fratelli, Pietro e Andrea, che gettavano le reti in mare: li incontra mentre stavano facendo la loro vita, il loro lavoro, mentre andavano a scuola, mentre andavano all’università, mentre si erano innamorati, mentre coltivavano i loro sogni, mentre gettavano le reti in mare e li chiamò per andare dietro a Lui.

La canzone di Arisa “Meraviglioso Amore mio” è stata la proposta di mons. Vescovo per aiutare i ragazzi ad entrare ancora più in profondità nel tema della serata:

Bene, sei entrato nel cuore però ci vuoi abitare, mi chiedi il permesso ed io non so che dire… proprio quello che è successo a questi quattro uomini quando hanno incontrato Gesù che li ha rapiti ed entusiasmati e ha fatto loro la proposta di seguirLo. Gesù non obbliga ma chiede il permesso, sempre.

Ora che vivo la storia più libera del mondo: quando ci si innamora si fa esperienza di una libertà mai sperimentata prima, perché in fondo la fede è questo, il cristiano è uno che si è innamorato di Gesù Cristo, o è questo o non è. Forse potremmo sapere il Credo a memoria e tutto il Catechismo della Chiesa Cattolica e tutti i dogmi della nostra fede ma saremmo nulla; il cristiano non è nemmeno un Santo ma un innamorato, perché certe cose si fanno solo se si è innamorati.

A volte ho paura che crolli tutto quanto, ho paura che tutto finisca. Se chiedete ad una persona che si è innamorata di cosa ha paura vi dirà che la sua unica paura è quella che tutto possa finire, che quella storia si concluda.

Non è razionale dice Arisa, non è razionale che ad un certo punto una persona lasci tutto come Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, non si può spiegare. Una persona che ha fatto la scelta il Dio non sa spiegarti il perché, forse ti racconterà una storia, un’esperienza, come la storia di due innamorati. L’Amore non è razionale e non lo si può spiegare.

Meraviglioso amore mio, meraviglioso come un quadro che ha dipinto Dio con dentro il nostro nome: Dio ha fatto un sogno e dentro questo sogno ci sei tu, Dio ti ha sognato dentro una storia con Lui.

Facciamo progetti nuovi per questa nostra vita: quando ci si innamora si è disposti a ripensare alla propria vita, alle proprie scelte e decisioni, tutto si rimette in discussione come è stato per i primi discepoli e allora si lascia la vita di prima, famiglia, amici, lavoro.

In due la fatica diventa circostanza: ciò che prima ti sembrava un peso ora diventa una circostanza per scoprire che Dio ti ama così come sei e questo Amore non è mai in discussione, la vita è un avventura “a due” e tu non sei mai solo.

E di questo Amore bisogna averne cura: Signore fa che io abbia cura di questo Amore, stammi vicino e fa che io ti stia vicino!

 

di Francesco Schiano