Intervista ai coniugi corresponsabili dell’Ufficio diocesano di pastorale familiare e vita, Raffaella Mattera e Antonio Di Leva 

Domenica 3 gennaio – sabato 13 febbraio 2016

Dalla Redazione Kaire

Antonio e RaffaellaE’ stato annunciato che dal 3 gennaio al 13 febbraio 2016 avremo la gioia di ospitare nella nostra diocesi le reliquie dei santi coniugi Luigi e Zelia Martin,  genitori di Santa Teresa di Lisieux! Come è nata questa iniziativa?

“E’ nata dalla nostra partecipazione, insieme a don Pasquale Trani (responsabile diocesano e regionale della pastorale familiare), ad una festa di ringraziamento per la canonizzazione dei Martin (18/10/2015), i primi santi coniugi dell’era moderna, tenutasi ad Angri, a cura della “Fraternità di Emmaus”, una associazione di stampo familiare che ha tanto sposato la spitirualità coniugale dei Martin, al punto da dedicare loro una cappella, primi al mondo! Ebbene, da quel viaggio siamo tornati convinti che, come sta avvenendo in altre diocesi, era importante non lasciare cadere nel dimenticatoio tutto il lavoro diocesano di coinvolgimento di tante famiglie e singoli operatori pastorali, avvenuto nei primi mesi del 2015, quando, invitati da papa Francesco e dal vescovo Pietro, abbiamo messo a fuoco i temi dell’imminente sinodo dei vescovi sulla famiglia”.

Ha senso oggi “portare in giro” delle reliquie?

“Una peregrinatio, seppur possa sembrare anacronistica, ci mette in condizione di avvicinare in modo vivo, palpabile con dei nostri fratelli e sorelle nella fede che ci hanno preceduto nella storia e che hanno qualcosa di importante da consegnarci, un messaggio di speranza, che ovviamente dobbiamo saper declinare con le nostre situazioni di vita”.

Perché proprio le reliquie dei Martin?

“Luigi e Zelia sono stati canonizzati da Papa Francesco lo scorso 18 ottobre, proprio mentre si svolgeva il sinodo dei vescovi sulla famiglia e nella ricorrenza della giornata missionaria mondiale. Non ci sembra affatto un caso! Francesco ha voluto sottolineare attraverso di loro la missionarietà specifica della famiglia e dei coniugi in particolare. E’ un qualcosa che fa ancora fatica nella Chiesa a comprendersi e forse gli stessi coniugi non hanno del tutto preso coscienza della loro chiamata alla santità proprio attraverso la via matrimoniale. Luigi e Zelia Martin, in questo senso, hanno tanto da comunicare. Erano persone semplici e la loro santità nasce vive nel contesto di una normale famiglia, fatta di quelle opere e situazioni che appartengono alla vita coniugale e familiare. Niente di eccezionale, almeno in apparenza. La loro esperienza chiama in causa tutti. Le lettere di Zelia illustrano assai bene cosa vuol dire farsi santi, esercitando le virtù – fede, speranza e amore – nel quotidiano. La vita della famiglia Martin è piena di impegni e di preoccupazioni, intessuta di gioia, sospensioni e sofferenze. In tutto questo i santi coniugi non staccano mai lo sguardo da Dio. Luigi e Zelia sono diventati santi non “malgrado” il matrimonio, ma attraverso e con il matrimonio”!

Il titolo della peregrinatio è: “Oggi la misericordia è entrata in questa casa”. Perché?

“E’ un titolo che è stato mutuato dal famoso episodio della conversione di Zaccheo, un signorotto del paese di Gerico, che al passaggio di Gesù, Lo accoglie in casa e la sua vita cambia radicalmente (cf. Luca 19, 1-10). Ci sembrava bello coniugare il tema della misericordia che sta al centro dell’anno santo, con la casa, simbolo della famiglia e di una rinnovata gioia che solo da Gesù possiamo accogliere”.

Pensate che le famiglie di Ischia siano pronte ad accogliere in casa sia le reliquie che il messaggio annesso?

“La “Fraternità di Emmaus” ci sta già coadiuvando nel cammino di preparazione a cui seguirà la loro presenza settimanale lungo lo svolgimento della peregrinatio. Abbiamo tenuto con le loro coppie già un primo incontro per illustrare ai coniugi referenti parrocchiali della famiglia la portata spirituale dell’evento… Ora stiamo “attrezzandoci” per organizzare una novena di preparazione che le famiglie che ospiteranno le reliquie in casa e quelle che vorranno in qualche modo associarsi a loro, sono chiamate a svolgere. E’ stato predisposto un apposito libretto per questa novena in modo che, attraverso la preghiera e gli scritti dei Martin, le famiglie possano già mettere a fuoco i temi che hanno a che fare sia coi Martin che con tutte le famiglie del mondo: la vita e i rapporti coniugali, l’educazione dei figli (i Martin ne ebbero nove!), la sofferenza e la malattia, il lavoro e l’economia…”

Come è strutturata la peregrinatio, chi sono gli artefici?

“Le reliquie passeranno in alcune case delle nostre famiglie, disseminate in tutte le parrocchie della nostra diocesi che stanno aderendo all’iniziativa. Novità di questa sorta di “mini-missione” della famiglia è che i primi soggetti che si fanno missionari della famiglia sono proprio i coniugi! Siamo noi che abbiamo ricevuto il dono del sacramento del matrimonio e – grazie al gran lavoro che in questi ultimi anni stanno facendo sia l’ufficio di pastorale familiare che tanti movimenti e associazioni, nonché il Cammino neocatecumenale – senza ovviamente dimenticare il fondamentale input degli ultimi pontefici e vescovi diocesani, stiamo prendendo sempre più coscienza della uguale dignità del sacramento del matrimonio rispetto all’Ordine sacro. Il fatto è che lo sapevamo in via teorica. Ora è il momento di passare alla prassi pastorale, dove appunto i coniugi si fanno artefici di un messaggio che va verso altri coniugi. Sono proprio le coppie referenti parrocchiali della pastorale familiare che in questi giorni, in stretta collaborazione col parroco e con l’ufficio diocesano, stanno predisponendo l’accoglienza nelle case prescelte… Non siamo abituati ad avere un ruolo dinamico in quanto coppia nelle parrocchie e nella pastorale in genere, ma ci sembrava che dopo tanta formazione ricevuta nei mesi e anni scorsi, fosse giunto il momento di iniziare a muoverci”.

Quali sono le vostre aspettative?

“Speriamo che nei gironi stabiliti le parrocchie respirino aria familiare e soprattutto le case diventino piccole “chiese domestiche”, dove si vivranno dei momenti semplici e intensi di spiritualità familiare aperti ad altre famiglie. Siamo certi che il “passaggio” nelle nostre case di questi santi sia un dono grande per tutti, proprio come disse nell’omelia del giorno della beatificazione il Card. Saraiva Martins: “Luigi e Zelia sono dono per i giovani fidanzati, per il coraggio mostrato obbedendo alla Chiesa anche quando questa domandava di andare controcorrente, controtendenza. Dono per gli sposi di qualsiasi età per la stima, il rispetto e l’armonia con i quali si sono amati reciprocamente per 19 anni. Dono per i genitori per l’abnegazione evangelica con la quale, di comune accordo, vollero numerosi figli da offrire al Signore. Dono per gli educatori perché hanno rispettato e saggiamente guidato la scelta vocazionale delle loro figlie.”

Potete darci qualche anticipazione sul calendario della manifestazione?

“Dopo questa fase preparatoria e la recita in famiglia della novena – fondamentale per comprendere e accogliere la grazia dei santi Martin – la peregrinatio inizierà ufficialmente domenica 3 gennaio prossimo, in cattedrale, con una solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo di Ischia, padre Pietro Lagnese, alle 18.30. Le famiglie della “Fraternità di Emmaus” consegneranno a noi i reliquiari che gireranno per le quattro zone pastorali della Diocesi e al termine della Messa il Vescovo a sua volta li porrà nelle mani di quattro famiglie che rappresenteranno i decanati.

Le reliquie saranno presenti in ogni caso in tutte le iniziative diocesane durante il loro permanere a Ischia, ad iniziare dall’incontro-festa per i bambini 0-5 anni e loro genitori (sabato 9 gennaio)…

Chiuderemo la peregrinatio sabato 13 febbraio, sempre in cattedrale, con la celebrazione del giubileo delle famiglie, nei primi vespri della prima domenica di quaresima e della festa di san Valentino, patrono degli innamorati. Non a caso per quell’ occasione saranno invitati in modo speciale anche i fidanzati”.