Oggi ed ogni oggi dobbiamo ri-nascere

Giuseppe Piro

Domenica sette gennaio si è svolta la settantesima edizione, la quarta consecutiva dopo molti anni di interruzione, del Presepe Vivente a Casamicciola Terme. Questo rinnovato filo viene da giovani pieni di entusiasmo e passione. Un gruppo di ragazzi della parrocchia di Sant’Antonio da Padova ha ridato nuova vita al Presepe, cercando di coinvolgere i giovani del paese.

Lo scenario dell’evento, da decenni, è la suggestiva arena dell’Anfiteatro delle Antiche Terme del Pio Monte della Misericordia, luogo abbandonato da circa 40 anni e simbolo delle contraddizioni della società che stenta a rinascere e che oggi ricorda case e attività crollate a causa del recente sisma del 21 agosto 2017.

Al Pio Monte è allestita la scenografia, costruita sfruttando anche lo scenario naturale e illuminata con candele e piccole fiaccole: collocato al centro il punto cardine della narrazione, la capanna con la mangiatoia, fatta di legno e paglia.

Il percorso, dall’entrata fino alla scena principale, è animato con ambienti e personaggi che coniugano Sacre Scritture e Presepe Napoletano: il ristoratore all’ingresso della locanda con panche e tavoli appositamente allestiti; il fornaio con il pane appena cotto; il fruttivendolo e i suoi cesti; le lavandaie e i loro “cufunaturi” e la ricostruzione della corte di Erode.

Quest’anno il corteo dei figuranti è partito contemporaneamente dalle parrocchie di S. Maria Maddalena e Sant’Antonio da Padova, segno di un clima di vicinanza, alimentato dal terremoto.

In testa al corteo la orientale corte del re Erode, accompagnato dalla moglie Erodiade e dalle odalische, scortato dai suoi soldati e dai tre re magi in groppa ad altrettanti cavalli. All’interno del Pio Monte, sotto le luci soffuse della candele, nel silenzio generale del pubblico, si compie la magia: inizia la rappresentazione del Presepe e i protagonisti hanno preso magicamente vita. I passaggi fondamentali sono a tutti noti e suscitano sempre grande commozione e meraviglia. La manifestazione inizia con la scena dell’Annunciazione.

Di qui il viaggio della Santa Famiglia verso Gerusalemme per il censimento, prontamente annunciato da un banditore. I protagonisti della Storia non sono però solo Maria e Giuseppe: tutto il pubblico, unitamente ai vari personaggi, attende il compiersi della profezia delle Sacre Scritture ed intraprendono, seguendo i movimenti dei vari interpreti, il loro meraviglioso percorso. Nel frattempo avviene il passaggio di Maria e Giuseppe e il loro incontro con le donne della lavanda e con i personaggi che popolano la locanda, il tutto inframmezzato dal suggestivo ed emozionante incontro dei Magi con Re Erode: illuminata a giorno, d’un tratto sono visibili in uno squarcio di luce la corte di Re Erode e le odalische che inscenano un accattivante balletto. In un buio totale e in un silenzio assordante si svolge la scena madre della rappresentazione: la nascita di Gesù. Ogni volta gli animi del pubblico si riempiono di grande emozione e commozione. Sembra di riviverla anche adesso: Maria concepisce il figlio di Dio. Lo avvolge in fasce e lo adagia a dormire nella mangiatoia, mentre tutti si stringono attorno al Bambino e lo riscaldano con il calore dei loro corpi e del loro affetto. I pastori, i Magi con i loro doni e i vari figuranti si radunano attorno alla capanna in segno di omaggio e di adorazione. E con la colonna sonora di “è nato” e il commovente abbraccio della Madonna al suo bambino, come di consuetudine, si chiude la sacra rappresentazione.

Il Presepe quest’anno ha assunto grande significato soprattutto per il comune di Casamicciola. Il terremoto ha scosso il comune termale e ha costretto intere famiglie ad abbandonare le proprie dimore.

Così come Maria che senza casa e senza strutture dona Gesù al mondo intero, anche qui a Casamicciola possa nascere Gesù nel cuore di ciascuno, nelle relazioni fra noi tutti, perché sia l’inizio di una vera e propria RI-nascita.

Foto di Francesco Di Noto Morgera