CINEMA EXCELSIOR – 26 gennaio 2015

Giuseppe – Così come Papa Francesco dice e ringrazia sempre, anche noi vogliamo ringraziare don Pasquale Trani, il Vescovo Pietro Lagnese e tutti voi per la presenza qui. Soprattutto le famiglie. Noi pensiamo che la chiamata a partecipare ai lavori del sinodo, si stia rivelando oggi una ulteriore chiamata missionaria. Scherzando con Lucia qualche volta ci siam detti che all’inizio eravamo padri sinodali, adesso siamo diventati pellegrini sinodali perché stiamo girando l’Italia per portare il Sinodo in cammino. Per portare agli altri la voce dei padri sinodali. Non solo la bellezza del Vangelo della famiglia, ma l’urgenza di testimoniarlo con forza e instancabilmente. All’inizio quando abbiamo ricevuto la chiamata come uditori, in noi c’è stato un sentimento di gioia. Sinceramente non sappiamo perché hanno chiamato proprio noi. Ma visto che veniamo da san Giovanni Rotondo, il paese che ha ospitato Padre Pio, colui che era innamorato della famiglia, forse lui ci ha messo la sua mano. Dopo la gioia è arrivata l’ansia dell’impegno e poi la paura di non essere all’altezza, di non riuscire ad esprimere quello che il Sinodo ci ha dato per portarlo a tutti voi. Man mano che passano i giorni maturiamo la consapevolezza di quanto abbiamo vissuto e soprattutto del mandato ricevuto.

Lucia – Nel condividere l’esperienza del Sinodo vogliamo condividere con voi anche le emozioni in quelle due settimane intese, con la presenza vicina del Santo Padre. Già il primo giorno durante il break ero andata a prendere il caffè e vicino a me ho visto una figura vestita di bianco (il Papa) che chiedeva un’aranciata. Stavo svenendo… ma poi ci siamo abituati ad avere il Papa in mezzo a noi, come un Padre con i figli. Devo dirvi che io lavoro in pediatria oncologica e sto a contatto con la sofferenza innocente e con le famiglie che insieme a noi lottano per la vita giorno per giorno. In quei giorni i bambini della pediatria oncologica pregavano per i padri sinodali e sapevano che il Papa era con la loro dottoressa. E così nel break col Papa ho fatto una foto con lui per i bambini e l’ho mandata via wazzup. Il Papa però mi ha chiesto: “hai le mani sante?” e io “Santità, ho le mani…”, allora il Papa mi ha accarezzato le mani e le ha benedette e ha detto: “adesso accarezza con queste mani quei bambini e abbracciali da parte mia”. Questo è Papa Francesco. (…)

A volte abbiamo paura di confrontarci gli uni altri. E invece deve esserci quel confronto sincero, senza perdere lo sguardo a Gesù. Io sono innamorata alla follia di Peppino, ma se non ci fosse Gesù in mezzo a noi, non sarebbe la stessa cosa. Ogni volta che torniamo alla fonte si aprono strade nuove e possibilità impensate. Tante volte vacilla il nostro passo. Ma basta affidarsi alla divina provvidenza.

Giuseppe – Se ci sforziamo di capire bene l’evento trascorso non faticheremmo nel tradurre il lavoro sinodale in indicazioni e percorsi per la pastorale della persona e della famiglia. E soprattutto questo l’impegno che viene chiesto a noi tutti: passare dal sinodo sulla Famiglia al sinodo con la Famiglia. Fin dall’inizio il santo Padre ha pregato tutti i padri sinodali di parlare chiaro con parresia e ascoltare con umiltà. Il Papa ha sottolineato: “voi padri sinodali portate qui la voce delle chiese locali. E’ una grande responsabilità”.

Lucia – E così è iniziata l’assemblea sinodale. La famiglia nel cuore dei padri sinodali. Abbiamo toccato con mano che la famiglia è il cuore della Chiesa universale. Abbiamo avuto la possibilità di sentire quanto è bello essere famiglia, in varie parti del mondo. Ma anche le sfide a cui la famiglia deve affrontare, con quella fede che spesso non c’è. Immaginate un pavimento sostenuto da una rete forte sulla quale sono poggiate tutte le piastrelle. Quella rete sono la famiglia unita. Le piastrelle sono le singole persone illuminate da due fari grossi: un faro della teologia e uno della morale. E sul quale pavimento abbiamo poggiato tanti ornamenti, come le tradizioni (processioni, quarant’ore etc etc), ma ora quello che è venuto meno è il pavimento, le relazioni. Sembra che adesso la Chiesa stia per crollare. E noi dobbiamo ri-animarla. Abbiamo ascoltato il problema della denatalità. E la tristezza e il dolore che la povertà arreca alle famiglie. Famiglie non del terzo mondo, ma nelle nostre città. Le nostre caritas sono ormai al collasso. E abbiamo ascoltato i problemi delle famiglie nei paesi dove ci sono le guerre. E queste persone che scappano da quei posti per poter vivere. Ma poi muoiono in mare per raggiungere le nostre terre. Abbiamo ascoltato un padre sinodale che diceva: “ma chi pensa al dolore dei figli dei genitori separati?”.

Giuseppe – E così dopo le sfide a cui la famiglia è sottoposta, prima della conclusione della prima settimana del sinodo, è stata data la possibilità a noi 12 coppie venute da varie parti del mondo, di poter parlare, di testimoniare la nostra realtà. Quattro minuti a testa così come ai padri sinodali. I lavori poi sono proseguiti nei circoli minori dove venivano approfonditi tutti gli interventi della prima settimana di lavori. Al termine è stata realizzata la relazione che ha permesso di scrivere la relatio sinodi, che è stata approvata dall’Assemblea.

Lucia – Tante volte mi chiedo se ci rendiamo conto cosa vuol dire essere come coppia a totale immagine e somiglianza di Dio. E mi dico che il Signore è stato grande con noi perché avrebbe potuto creare direttamente il Papa poi i cardinali i vescovi e così via. E invece ha creato prima di tutto una coppia, maschio e femmina, e li rese fecondi. In questa unione poi è entrato il peccato del mondo. E quando è venuto Cristo in terra, ha detto che la famiglia che lui aveva pensato non era proprio quella. (…) E oggi la famiglia la dobbiamo riportare alla bellezza vera. Quella che il Signore ha sognato fin dall’inizio.

E al Sinodo si è parlato di conversione pastorale per poter vedere la famiglia come soggetto pastorale. E quello che si chiede alla chiesa è di non fermarsi ad un annuncio teorico, ma che sia un compagno di viaggio per le giovani coppie, per le famiglie.

(I coniugi Ciaravella hanno partecipto al sinodo sulla famiglia di ottobre 2014)