Il 24 ottobre con il Vescovo Pietro

Secondo appuntamento di questo nuovo anno pastorale per la Preghiera Giovani in Cattedrale, guidata dal Vescovo Lagnese.

Al centro della riflessione offerta da mons. Vescovo, il brano del Vangelo di Marco che ci parla del Battesimo di Gesù al Giordano, un brano ricco di spunti che il Vescovo ha voluto ridonare a tutti i presenti:“Questa sera mi colpisce al di là delle altre una Parola ascoltata nel brano di Marco: ‘ in quei giorni venne Gesù’. Mi colpisce questa Parola perché ci fa capire che tante volte Gesù viene nella nostra vita in una maniera molto semplice, quasi che tu non te ne accorgi. Quando scriverai il tuo Vangelo anche tu potrai dire: quel giorno Gesù venne nella mia vita. E quella volta Gesù venne al Giordano da Nazaret, e venne per mettersi in fila con tante altre persone per scendere nelle acque del Giordano e per farsi battezzare da Giovanni, questo personaggio che invitava tutti a convertirsi. E proprio mentre Gesù riceve il Battesimo, ecco squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere di Lui come una colomba. E’ un’esperienza tutta di Gesù questa, il Vangelo ci sta descrivendo un momento particolare della vita di Gesù; lo Spirito scese su Gesù, lo stesso Spirito che noi abbiamo ricevuto e riceviamo nei Sacramenti, e venne una voce dal Cielo, una voce tutta per Gesù: ‘ Tu sei il Figlio mio, l’Amato, in te ho posto il mio compiacimento!’. Pregare è in fondo ascoltare questa voce, pregare è permettere a Dio che ti chiami per nome, e Gesù fa questa esperienza di sentirsi chiamato, guardato, amato da Dio. Pregare è permettere a Dio che ti dica: ‘Tu sei il Figlio mio, l’Amato!’; se da una preghiera non usciamo con questa voce nel cuore allora non abbiamo pregato veramente”.

Come sempre Padre Pietro ha proposto ai giovani una canzone che potesse permettere loro di entrare ancor di più nel tema della serata, e questa volta “l’ospite d’onore” è stato Renato Zero con la canzone “Fammi sognare almeno tu”: Via, hanno tutti ragione, ma sono stanco di prestare attenzione, voglio ascoltare solo te”; pregare in fondo potrebbe significare dire questo: via, adesso basta con i rumori e le parole, i rumori, i messaggi, i wattsapp, gli sms, sono stanco di prestare attenzione, voglio ascoltare solo Te! Dopo una giornata dove ho sentito tante parole, sono arrivati tanti messaggi, dove ho preso tante mazzate, tante batoste, dove semmai abbiamo ascoltato tante parole false, andiamo da Gesù per dirgli: adesso voglio ascoltare solo Te! “Non ho bisogno di nessuna saggezza, adesso mi servono imprudenza e tutta la pazzìa che ho. Stasera mi metto in gioco sulla Parola che mi hai detto, Signore: “Tu sei il Figlio mio, l’Amato!”, io la prendo sul serio questa Parola che mi ridà la voglia di ricominciare. “Ti prego parlami” dice il testo, dimmelo un’altra volta; in fondo è quello che fanno gli innamorati: “dimmelo un’altra volta che mi vuoi bene”. Abbiamo bisogno che ci vengano ridette certe cose, abbiamo bisogno che il Signore ci ridica che ci vuole bene; in fondo perché andiamo a Messa la domenica? Per ascoltare il prete di turno che parla più o meno bene, che ci offre una bella riflessione o semmai una predica noiosa e pesante? No, abbiamo bisogno di andare in Chiesa la Domenica, soltanto per questo: perché Lui ci parli ancora e ci dica che ci vuole bene! ‘Fammi sognare almeno tu’, fammi danzare, fa che io viva la mia vita così, fammi sognare almeno tu, non me la sento di vivere la mia piccola vita senza battiti, fatta di meschinità e di ipocrisie, fatta soltanto di cose insignificanti, non è mai stata questa la mia vita in fondo. Quando ci mettiamo a pregare anche a noi il Signore vuole farci questo duplice dono: farci capire chi siamo e che cosa Lui vuole da noi. Fammi sognare almeno tu, perché il mondo mi dice tutto il contrario, ma io mi lascerò guidare senza freni, e non tornerò più indietro.

Gesù dopo il Battesimo al Giordano venne sospinto nel deserto dove il demonio fece quello che fa con tutti noi: persuaderci che la voce di Dio per noi non sia vera! “Non è vero quello che stasera hai ascoltato, non è vero quello che ti sta dicendo il Vescovo!”, potrebbe succedere questo anche a noi di qui a tra poco, il demonio come a Gesù potrebbe dirci: “smettila di sognare”, noi con più forza diciamo: “Signore, fammi sognare almeno tu”.

“Lascerò queste rovine per sempre sentendo la tua voce in mezzo alla gente”: allora starò tra le gente, andrò a scuola, a lavorare, in Parrocchia, ma sempre con questa voce nel cuore, e non mi importa dove andrò, l’importante è andare con questa voce nel cuore, e tu mio cuore fammi credere che questa Parola è vera e succederà, si realizzerà nella mia vita!”

Prossimo appuntamento con la Preghiera Giovani Venerdì 21 novembre sempre alle ore 20.30 nella Chiesa Cattedrale insieme al nostro Vescovo Pietro!