La tavola rotonda organizzata dalla scuola diocesana di formazione politica Kosmopolis in collaborazione con l’ufficio diocesano di Pastorale Famigliare e vita

 

Antonio Pisani – Segretario Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale

Cosa significa proporre la famiglia come soggetto sociale?

Nel nostro immaginario di donne e uomini meridionali (che vivono su una piccola isola) la famiglia evoca il luogo degli affetti, delle relazioni più autentiche e naturali.

Kosmopolis, ha scelto invece di tentare una nuova strada: parlare di famiglia, nella complessità della società attuale che sta trasformando la natura della famiglia stessa, mostrando come la famiglia possa essere “un luogo pubblico” in cui si vivono in miniatura quanto dovrebbe articolare un’intera società.

Si  sa che il luogo in cui la famiglia si ritrova e discute è la tavola e pertanto la lezione di sabato 8 aprile è stata anticipata da un pranzo “di lavoro” promosso dall’ufficio diocesano di pastorale famigliare e aperto a varie realtà impegnate in ambito diocesano per confrontarci e costruire la lezione del pomeriggio con un vero spirito di famiglia.

I relatori Marco Giordano (presidente del Forum delle Associazioni Familiari Campano) e i coniugi Luigi ed Elisa Ferraro (promotori della Fondazione Ferraro Onlus attiva nel sostegno all’infanzia e alle famiglie in difficoltà) hanno potuto così cogliere quanto già la diocesi produce in termini di impegno e attenzione sul versante famiglia e soprattutto si è messo a fuoco quanto ancora si può e si deve fare anche ad Ischia per promuovere la famiglia in questo inizio di terzo millennio ricco di incertezze e sfide.

Come ben diceva Marco Giordano nel parlare di “famiglia, soggetto sociale”  si può facilmente scivolare in discorsi  che sanno di sociologicia e analisi dotte ma sterili perché poco realizzabili e così abbiamo scelto di puntare sulla presentazione di azioni concrete come ad esempio  la proposta del manifesto avanzato dal Forum Famiglie che raccoglie 13 impegni rivolti alle amministrazioni comunali che intendono attivarsi seriamente sul versante famiglia.

Ce n’è per tutti i gusti: fisco amico della famiglia, politiche di sostegno alle giovani coppie, sostegno alle famiglie con persone diversamente abili, valorizzazione del ruolo della donna solo per citare alcuni tra i punti  più qualificanti.

Gli interventi di Salvatore e Anna, giovane coppia di Angri,  genitori che vivono quotidianamente l’impegno e le difficoltà per le cure che richiede un figlio autistico e i coniugi Ferraro sono state delle testimonianze che hanno mostrato come a partire da una cultura del dare (e del fare) anche di fronte alle difficoltà che a volta la vita presenta si possa divenire punti di riferimento nella società per altre famiglie che vivono la stessa condizione offrendo così speranza e sostegno.

Anche i dolori e le disabilità possono essere un’ occasione di impegno civile e sociale a favore del prossimo che troppo spesso nella nostra Campania e più in generale nel Sud Italia sostituisce , laddove esiste, quasi completamente quanto lo Stato dovrebbe garantire.

Abbiamo ricordato quanto anche la nostra Costituzione della Repubblica Italiana all’articolo 31 dichiari a sostegno dell’istituto famigliare, ma quando questo poi è concretamente realizzato a partire dalle realtà più vicine in cui vive il cittadino?

Le politiche per la famiglia languono tremendamente e molto più spesso le amministrazioni degli enti locali destinano sempre meno risorse per finanziare quei servizi per la famiglia che invece segnerebbero un grande passo in avanti in termini di civiltà per le nostre comunità.

La creazione di una cultura della famiglia e di politiche della famiglia non devono passare per un ulteriore volto dell’assistenzialismo di cui al Sud siamo abituati.

Promuovere la famiglia oggi, ne siamo convinti, significa dare un contributo alla crescita economica sostenibile del Paese, diffondere stili di vita più rispettosi della persona, aiutare l’integrazione delle fasce sociali più deboli, valorizzare l’associazionismo e contribuire alla formazione dei cittadini di domani in modo più efficiente e vero.

Sabato 8 Aprile Kosmopolis, come scuola di formazione politica, ha voluto contribuire così ad immaginare una società più giusta dove ciascuno ed in primis la donna e le giovani generazioni vedano riconosciuti i propri diritti e guardino al futuro con crescente fiducia.