Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Ischia,

Voi non abbiate paura!”: così disse l’angelo alle donne andate a visitare la tomba di Gesù (Mt 28,5).

Perché quell’invito a non avere paura? Perché colui che parlava con loro era venuto a recare una notizia che avrebbe tolto ogni paura!

Cristo è risorto! Sì, è veramente risorto!

È questa la bella notizia! La più bella notizia!

Senza di essa ogni altra notizia, anche la più positiva, la più entusiasmante, sarebbe destinata a non convincere e ad essere, irrimediabilmente, poco interessante; quasi non vera e, comunque, deputata a morire, inghiottita nel marasma di una miriade di brutte notizie che, a volte, rendono insopportabile, quasi nauseabondo come l’odore della morte, tutto ciò che respiriamo e vediamo e ci porta a cedere ad atteggiamenti di pessimismo, sfiducia e fatalismo.

Ma Cristo è risorto! Perciò – ci ricorda Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium – “se pensiamo che le cose non cambieranno, ricordiamo che Gesù Cristo ha trionfato sul peccato e sulla morte ed è ricolmo di potenza” (275). “La sua risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali. È vero che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto. In un campo spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile. Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare a sbocciare ed a diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia” (276).

Credere che Gesù di Nazareth è risorto, significa riconoscere che Lui “è il Signore!” (Gv 21, 7), significa “credere che veramente ci ama, che è vivo, che è capace di intervenire misteriosamente, che non ci abbandona, che trae il bene dal male con la sua potenza e con la sua infinita creatività. Significa credere che Egli avanza vittorioso nella storia insieme con « quelli che stanno con lui … i chiamati, gli eletti, i fedeli » (Ap 17,14)”; significa credere “al Vangelo che dice che il Regno di Dio è già presente nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi modi” (EG 278).

Nasce, perciò, nel mio cuore una domanda: crediamo veramente che Cristo è risorto?

La domanda la faccio, innanzitutto a me, chiamato, quale successore degli Apostoli, ad essere in mezzo a voi – lo dico e mi vergogno, pensando alla mia indegnità! – un testimone del Risorto! Ma la faccio anche a tutti voi; anzi, ad ognuno: credi che Cristo è risorto?

E per aiutare me e voi a dare una risposta che non sappia di imparaticcio ma che sia vera, concreta e che tocchi la vita e il cuore, pongo a me e a voi un’altra domanda: io, da che parte sto? Tu da che parte stai?

Dalla parte della morte o della vita?

Dalla parte dell’egoismo o dell’amore?

Dalla parte della menzogna o della verità?

Dalla parte della violenza o della mitezza?

Dalla parte di chi recita o di chi vuole fare seriamente?

Dalla parte di chi si scansa o di chi si sacrifica?

Dalla parte di chi schiaccia o di chi si lascia schiacciare?

Dalla parte del lupo o dell’Agnello?

Dalla parte di chi vuole averla vinta a tutti i costi o di chi è disposto a perdere?

Se Cristo non è risorto, allora, facciamo bene a non amare, a rintanarci nei nostri orticelli e ad essere furbi; facciamo bene a non schierarci, a non sognare, ad essere omertosi, a chiuderci nel nostro egoismo! Facciamo bene a non prendere sul serio il Vangelo e a non seguire Gesù! Facciamo bene ad avere paura e a… non sperare!

Allora, da che parte stai? Solo dopo aver risposto sinceramente a questa domanda potrai dire a te stesso se veramente credi che Cristo è risorto!

Io, intanto, voglio annunciarti – come l’angelo alle donne – che Cristo è risorto!

Sì, è risorto! Colui che ha perso, ha vinto! Ha vinto proprio perché ha perso! Ha vinto perché ha amato! Perché chi ama vince sempre! Accogliere la Sua Parola e credere in Lui significa risorgere con Lui già qui, significa sperimentare che “la risurrezione di Cristo produce in ogni luogo germi di questo mondo nuovo; e anche se vengono tagliati, ritornano a spuntare, perché la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta di questa storia, perché Gesù non è risuscitato invano. Non rimaniamo al margine di questo cammino della speranza viva!” (EG 278).

Allora… da che parte stai?

Maria, Madre del Risorto, interceda per noi!

Santa Pasqua 2014!

Il vostro vescovo

+ Pietro