Regina Scotti – A conclusione della festa in onore della Madonna della Mercede a Fontana, nella chiesa addobbata a festa con la Madonna solennemente esposta, domenica 27 settembre nella Messa delle 11.30 il Vescovo, S. E. Mons. Pietro Lagnese, ha conferito il Sacramento della Cresima a dieci giovani. Nella sua omelia Padre Pietro, nello spezzare la parola del Vangelo di Marco ha così esordito: “Siamo qui per incontrare il Signore, non c’è altro motivo, per ascoltare la sua Parola lasciandoci illuminare perché ci dica cosa dobbiamo fare, cosa cambiare, cosa il Signore si aspetta da noi e se dobbiamo essere suoi”. Come i discepoli, anche noi oggi siamo chiamati a metterci in “sintonia” con Gesù che ci parla “attraverso le persone che meno immaginiamo”; “il Signore può agire in chi e dove vuole. Dio ci può parlare in tutti, anche in chi non vive la comunità cristiana ma è animato dallo Spirito buono”. Bisogna mettersi in ascolto, continua il Vescovo, “per evitare la presunzione di già sapere. Tutti con gli occhi bassi per ascoltare la volontà di Dio. Dio parla nel Vangelo, nei fatti, nelle situazioni”. Dobbiamo essere capaci di vedere Cristo in ogni persona che incontriamo, e dobbiamo amarlo, accoglierlo e sostenerlo nella carità.
Nel commentare il Versetto 42 del Vangelo: “chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare”, il Vescovo sottolinea come scandalizzare significhi “essere col proprio comportamento di inciampo, di scandalo all’altro. Ognuno con la propria vita può essere di scandalo”. Ma chi sono i piccoli ai quali il Vangelo si riferisce? “I piccoli sono quelli che hanno una fede piccola, sono all’inizio” ed è come se gli si mettesse uno sgambetto facendoli inciampare. “Potremmo essere tutti dei probabili scandalizzatori nella nostra vita. Quante persone si sono forse allontanate dal Signore per colpa nostra? Gesù ci dice: Attenti! Davanti alla comunità potreste essere coloro che scandalizzano e allontanano da Gesù”.
Rivolgendosi ai cresimandi e all’intera comunità il Vescovo invita a non vivere una vita “media, scadente e triste”, ma a scegliere con coraggio, a non essere timidi perché il Signore ci darà molto più di quello che pensiamo: “Illuminati dalla Parola e fortificati dall’Eucarestia possiamo essere profeti di Gesù. Il profeta è colui che parla nella sua vita di Dio. La nostra vita deve parlare di Gesù!”
Concludendo la sua omelia Mons. Lagnese affida alla Madonna l’intera comunità “perché non si scoraggi e non si abbatta” assicurando la sua vicinanza e invitando a pregare per lui e per il Papa.
Foto di Angelo Iacono