Ultimo ritiro dell’anno sul tema “Il prete e l’eucarestia, pane del domani”
Il 2 giugno scorso c’è stato l’ultimo ritiro dell’anno pastorale per il clero ischitano. Una giornata di fraternità per stare insieme, fare meditazione, pregare, in un clima di famiglia. Siamo andati a Piedimonte Matese, precisamente a Monte Muto dove c è il convento di santa Maria Occorrevole, il luogo dove è vissuto san Giovan Giuseppe della Croce per un periodo della sua vita. In questo luogo il nostro santo patrono si è fatto promotore dell’esperienza spirituale all’eremo chiamato La Solitudine, una struttura distante circa 150 metri dal convento dei frati. È stata un’esperienza intima con Dio. San Giovan Giuseppe a tratti vi rimase li per circa venti anni, molti dei quali fu maestro dei novizi. In questo posto mentre celebrava messa spesso lievitata. Durante la sua permanenza e anche dopo la sua morte, l’eremo bianco fu farò di spiritualità. Questo eremo è l’unico nel suo genere nella realtà francescana.
Da Ischia siamo partiti in 22 sacerdoti, compresi anche un francescano e tre Vincenziani, oltre al vescovo Lagnese. Sul posto ci ha accolti don Emilio Salvatore, professore di teologia biblica della pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale, sezione san Luigi di Posillipo, e anche parroco a Piedimonte Matese. Don Emilio durante quest’anno pastorale ha tenuto tutti i ritiri mensili del clero ischitano. I frati presenti ci hanno accolti in un clima di famiglia, dopodiché siamo andati nell’antica basilica di santa Maria Occorrevole dove c’è un abside che mostra Maria con le braccia alzate verso Gesù pantocratore. Qui abbiamo recitato l’ora media e tenuto la meditazione. Subito dopo c’è stato un breve momento di riflessione personale. Più tardi, invitati dall’attuale maestro dei novizi, siamo stati introdotti nell’eremo della Solitudine per fargli visita e poi andare al pranzo preparato con amore dai frati. E’ venuto a pranzare con noi anche il vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo, mons. Valentino Di Cerbo. Don Emilio alla fine del pranzo ci ha fatto dono di una sorpresa: una gustosa torta con la raffigurazione di San Giovan Giuseppe. Dopo pranzo abbiamo fatto vista alla reliquia del nostro santo Patrono per poi ripartire alla volta di Ischia ed arrivare in tempo per celebrare le messe serali nelle varie parrocchie. Nel viaggio di ritorno abbiamo recitato il Santo Rosario insieme al vescovo Pietro, affidando a Maria le varie intenzioni della diocesi.