Lorenzo Russo
“Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, a nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”. Sono le prime parole di Papa Francesco, a braccio, all’udienza generale di mercoledì scorso. Parole che danno un brivido in tutto il corpo. Un atto di dolore, un mea culpa a nome della Chiesa Madre, che sa di verità e di giustizia. Francesco si riferisce agli scandali, a quella parte di Chiesa che dà scandalo. E che fa male. Per scandalo non si può parlare solo di pedofilia o di qualsiasi cosa che possa mirare la sfera sessuale di un presbitero nei confronti di un minore, ma anche di falsificare la verità, creare divisioni, conflitti interni alla Chiesa, correre dietro al dio denaro…questa non è la Chiesa di Cristo. Ma Francesco ci ricorda che l’importante è non rassegnarsi, e convertirsi. Non bisogna nascondersi o far finta di non vedere, ma essere Chiesa al servizio della Verità di Dio. La Chiesa della misericordia, di Papa Francesco, è Chiesa che riconosce i peccati dei suoi figli, anche di quelli che nel corpo ecclesiale hanno serie responsabilità.
Grazie Papa Francesco, per quel tuo Perdono…