Un tempio tutto restaurato e rinnovato grazie all’attuale amministrazione del Pio Sodalizio dello Spirito Santo che con coraggio e con forza ha voluto questi lavori.
Lorenzo Russo – Direttore Kaire
“Oggi è un giorno bello perché si apre una chiesa e se ne sono chiuse purtroppo dieci a causa del terremoto…” l’attenzione del Vescovo Pietro in occasione della riapertura della Chiesa dello Spirito Santo a Ischia Ponte è sempre rivolta al luogo distrutto dal terremoto.
Mercoledì scorso 30 agosto Padre Pietro ha riaperto il grande portone della Chiesa appena restaurata dalla ditta Stilla che conserva la storica statua di San Giovan Giuseppe della Croce. Alle 19:30 è partito il corteo religioso dalla Chiesa Cattedrale che ha visto in processione anche la statua del Santo Patrono dell’Isola. Dopo una breve preghiera davanti la facciata della Chiesa Nuova, Mons. Vescovo ha varcato la soglia del nuovo Tempio e fatto entrare il clero e il popolo di Dio. San Giovan Giuseppe è tornato nel suo Santuario, a casa sua ed è stato posizionato sulla destra dell’altare maggiore per poter essere venerato in questi giorni di festa a Lui dedicati. Il vescovo ha quindi benedetto con l’acqua Santa tutta la Chiesa e i fedeli presenti.
“Noi vogliamo confermare innanzitutto la presenza del Signore in questa chiesa che si è aperta questa sera. – ha affermato il vescovo nell’omelia – Laddove c’è un popolo unito lì c’è il Signore”. Poi un richiamo costante e continuo agli sfollati, sempre nel cuore del vescovo: “Vogliamo pregare per le comunità di Casamicciola e Lacco affinché possano trovare anche un luogo dove pregare e sperimentare la presenza di Gesù risorto. La parola di Dio ci chiama a una conversione e ci invita a metterci in un atteggiamento di penitenza. Lui non vuole che ci scoraggiamo ma vuole che diventiamo presenza luminosa del Signore. Come non pensare alla comunità di questa Chiesa che la abita e che deve essere essa stessa, Chiesa. Le Chiese cadono ma quello che è importante è la comunità che rimane unita e testimonia sempre la presenza del Signore. E san Giovan Giuseppe della Croce ha testimoniato il Signore col suo comportamento da Santo. Allora l’apertura di questa chiesa restaurata vuole essere un invito a noi che la abitiamo: siamo noi vera Chiesa che profuma del Signore, che sia bella e senza macchia. Come fare per essere tutto questo? Mettere al centro la parola di Dio, prenderla sul serio così come ha fatto san Giovan Giuseppe della Croce. Preghiamo per tutti coloro che a Ischia stanno vivendo una situazione difficile, che non hanno una casa o anche un lavoro: chiediamo l’intercessione della Madonna e di San Giovan Giuseppe della Croce”.
Al riguardo, per essere vicini e solidali con chi ha colpito il borgo alto di Casamicciola e Lacco Ameno, la Parrocchia, insieme al Comitato per i solenni festeggiamenti a San Giovan Giuseppe della Croce, hanno deciso di dare un significato particolare alla festa, devolvendo l’intera questua effettuata sul territorio isolano, nonché le offerte che saranno raccolte durante i festeggiamenti, alle famiglie di Lacco Ameno e Casamicciola che più di tutte stanno vivendo momenti di sconforto e dolore, ma mantenendo i festeggiamenti, anche se in tono minore.
I LAVORI DI RESTAURO
Come vi abbiamo già raccontato nel Kaire di sabato scorso, i lavori sono stati fatti con grande professionalità. E’ stato innanzitutto necessario rinforzare e compattare la facciata con il campanile e il peso delle campane è stato meglio distribuito in modo da consentire di suonarle senza rischio per la struttura muraria. Del bellissimo campanile è stato riportato com’era in origine: nel restauro sono state scoperte le pietre alla base che hanno ridato una bellezza antica a questa chiesa.
Per quanto riguarda gli intonaci interni erano circa 40 anni che non si metteva mano anche alla parte esterna. E’ stato poi rifatto tutto l’impianto elettrico, che ora permette di apprezzare tutti i particolari degli ottimi restauri: non solo il meraviglioso dipinto della tempesta sedata e di Pietro che cammina sui marosi, ma anche i puttini, i quattro apostoli, gli stucchi delle barche…; è stato creato un effetto ombra, perché nel corso dei decenni, le varie pitturazioni sovrapposte avevano fatto perdere tutti i particolari.
Questo grosso lavoro di ristrutturazione e di restauro era davvero necessario e dobbiamo fare un plauso all’attuale amministrazione del Pio Sodalizio dello Spirito Santo che con coraggio e con forza ha voluto questi lavori. Certamente lo sforzo economico non è stato da poco, ma ringraziamo Iddio che il Pio Sodalizio dello Spirito Santo è una confraternita cui nei secoli tanti devoti hanno donato i loro beni per il decoro e per il culto del Santo Patrono e dello Spirito Santo e ora, grazie alla generosità di tanti, sarà possibile in breve tempo colmare il debito che è stato fatto.