Rosa Maria Di Iorio per Kaire
Sabato 24 Giugno, Monsignor Pietro Lagnese, coadiuvato dal delegato vescovile per la Pastorale Don Pasquale Trani, ha accolto le famiglie che fanno parte delle associazioni I.Sole d’Amore ONLUS e Genitori Autismo Ischia per iniziare un confronto che porterà alla costruzione di nuove opportunità per i diversamente abili isolani e gli autistici in particolare.
Obiettivo dell’incontro era quello di presentare Mena e Luciano, genitori di due bambini, con in arrivo il terzo, nonché affidatari di due fratelli vittime di violenza familiare. Mena e Luciano appartengono alla Comunità di Emmaus e sono animatori di una Casa Famiglia denominata Oasi, che accoglie bambini e adolescenti disagiati. Con loro, Marco Giordano, sociologo e presidente del Forum delle famiglie della Regione Campania. Questa coppia è in discernimento per pronunciare il proprio Sì e trasferirsi ad Ischia onde animare e sostenere le famiglie che accoglierà la Casa Maria Madre della Tenerezza. Essa nascerà nell’ex asilo della Sentinella, gestito in precedenza dalle suore, sito in Casamicciola alta.
La giornata si è articolata in due incontri, uno nella mattinata con le famiglie e un altro nel pomeriggio con gli Uffici Diocesani, in particolare Caritas, Pastorale Famigliare, Pastorale Sociale e rappresentanti del Consultorio Diocesano.
Per volontà di Monsignor Lagnese, la Casa sarà dedicata alla creazione di un ambiente nel quale strutturare opportunità di “presa in carico” dei nuclei familiari, dei bambini, adolescenti e adulti diversamente abili, realizzando una piccola Comunità.
All’incontro erano presenti la Presidente di Genitori Autismo Ischia, neonata associazione rivolta alle famiglie con bambini ed adolescenti autistici, signora Annalisa Nicotra, nonché Rosa Di Iorio, Presidente di I.Sole d’Amore, associazione rivolta ai diversamente abili presente sul territorio da oltre 12 anni.
Erano altresì presenti, genitori che hanno avuto l’opportunità di esprimere e condividere esperienze e sentimenti comuni con la coppia Mena e Luciano. Il sociologo Marco Giordano ha presentato l’esperienza di accoglienza realizzata in terra ferma nei confronti di bambini e adolescenti con diversi problemi ed ha espresso la volontà di accogliere ed aiutare le nostre famiglie in un percorso di condivisione responsabile.
E’ stato un momento di grande spessore umano, dove sono emerse le difficoltà che si incontrano in un territorio, quale il nostro, nel quale è presente un vuoto istituzionale, sia in termini politici che sanitari, nel dare risposte alla disabilità. La scuola affanna a farsi carico degli alunni diversamente abili e altrettanto difficile è l’esperienza del volontariato che se non sostenuta da un’autentica e competente presa in carico da parte delle Istituzioni, molto spesso non riesce a dare risposte sufficienti ed adeguate. Una famiglia con un diversamente abile, soprattutto e in particolare con un autistico, mette a dura prova la stabilità e i legami affettivi di chi vive questo problema, pertanto oltre al suddetto vuoto istituzionale, assistiamo al vuoto relazionale e sociale. La disabilità non coinvolge solo la persona che la vive, ma l’intera famiglia, il cui vissuto è segnato da profondo dolore, abbandono, frustrazione e grandissima solitudine. In particolare, i ragazzi fuoriusciti dal circuito scolastico vivono le proprie giornate tra le pareti domestiche in una relazione esclusivamente familiare, nella quale non solo viene meno la rete amicale, ma molto spesso anche quella parentale. Tutto ciò è il riflesso di una società lontana dall’esperienza dell’accoglienza e della condivisione. Nell’ottica di dare delle risposte a queste famiglie, la Diocesi di Ischia si è fatta carico di individuare ed analizzare percorsi che diano conforto e serenità a chi vive questo profondo disagio.
Da qui la volontà di creare la Casa Maria Madre della Tenerezza.
Padre Pietro ha colto l’importanza di questa sfida, precisando anche le difficoltà e i limiti, nonché gli ostacoli, che sicuramente si presenteranno nella costruzione di questo percorso. Ecco perché ha voluto fortemente condividerlo con le famiglie interessate.
L’idea globale, quindi, è quella di creare una Casa dove queste famiglie possano sperimentare la condivisione e la solidarietà, attuando momenti di auto aiuto, crescita emotiva e sostegno reciproco.
Indispensabili saranno le attività di prevenzione, ricerca, istruzione, formazione e divulgazione sui problemi inerenti la persona umana nelle sue molteplici relazioni, avendo come fulcro l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta e la famiglia. Si è rimarcato che la Casa sarà un luogo dove realizzare esperienze con la finalità di rafforzare la capacità genitoriale e contribuire a migliorare il clima familiare, supportando i genitori con azioni di consulenza professionale, laddove necessario.
Percorso difficile, ma pieno di speranza! Fiduciosi nell’attivo coinvolgimento di tutti, con l’obiettivo generale di offrire al territorio di riferimento un ambiente nel quale strutturare opportunità di presa in carico, sia dei nuclei familiari che dei bambini, adolescenti, adulti diversamente abili ed autistici in particolare, nonché sensibilizzare in maniera sempre più crescente l’intera società isolana. Opera ardua! Affidandoci all’impegno propositivo, attivo e fattivo di tutti i partecipanti, ringraziamo di vero cuore il Vescovo Pietro Lagnese e la Diocesi tutta per questa costruenda Opera Segno.