QUARESIMA DI CARITA’ A ISCHIA
Il valore della prossimità
Mariaconcetta Mazzella per Kaire
La Quaresima è un tempo per riconoscere in ogni persona che vive nella sofferenza la presenza del Signore Gesù: ogni battezzato, ogni parrocchia, associazione, cammino e movimento è chiamato, offrendo un po’ del proprio tempo, a servizio di coloro che sono nel bisogno presenti nelle proprie comunità parrocchiali o anche nelle strutture sanitarie presenti sulla nostra isola e nei diversi centri diocesani, come ad esempio il Centro di Accoglienza “Giovanni Paolo II”, la Casa “Don Oreste Benzi” e l’Orfanotrofio a Casamicciola.
Il nostro Vescovo Pietro, incontrando i responsabili Caritas parrocchiali della diocesi, ha invitato a fare elemosina dedicando un poco del proprio tempo all’altro, perché oggi sembra che il tempo sia un bene prezioso ed è più facile donare denaro piuttosto che tempo.
Il messaggio che il Santo Padre Francesco ci dona per la Quaresima 2017 offre un vero programma di vita: no alla morte derivante dall’egoismo, dall’avidità, dalla mancanza di amore per Dio e per il prossimo, sì alla vita che sperimenta l’amore fraterno.
Papa Francesco centra il messaggio sulla parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro.
Il Papa riesce a mettermi in crisi. Il parente malato, il vicino di casa scomodo, l’amico brontolone, l’emarginato, il bisognoso che chiede aiuto, il migrante non sono un fastidioso ingombro ma un dono, una possibilità per me di conversione, un invito ad aprire il cuore, ad amare.
Com’è facile incorrere nell’indifferenza verso l’altro! Spesso è la paura di sbagliare, di non essere capaci di aiutare. Importante è solo aprire il cuore all’altro, ascoltarlo, donargli il proprio tempo.
Ogni volontario fa la scelta radicale di donare, in modo gratuito, qualcosa di sé, il tempo, le capacità, il lavoro.
San Vincenzo dé Paoli ripeteva spesso “non bisogna fermarsi all’apparenza, a come il povero si presenta; ma occorre voltare la medaglia”.
Avvicinando il povero e prendendo contatto con lui, animati dalla fede, ci rendiamo conto, spesso, che Dio è presente in loro per la capacità di sopportazione che concede nei dolori e nelle sofferenze, che noi nemmeno ci sogneremmo di sopportare.
E penso al disoccupato che non riesce a pagare il fitto di casa e non sa cosa dare da mangiare alla sua famiglia, penso all’ammalato che vive la malattia con coraggio e tanta fede, penso al migrante che lascia la famiglia e la sua terra in cerca di pace e di lavoro, straziato dalla nostalgia e desideroso di amore, penso alle famiglie siriane in fuga dai bombardamenti e dalla morte in cerca di una terra nuova che possa offrire accoglienza e pace.
Guidati dalla Parola di Dio, siamo in grado di accorgerci dell’altro, del suo bisogno, donargli attenzione, tempo, aiutarlo a recuperare la sua dignità accompagnandolo in un percorso di promozione.
“C’è più gioia nel donare che nel ricevere” dice San Paolo. Donando il tempo all’altro, soffrendo con l’altro, condividendo il suo problema ci fa uscire dal nostro io, ci aiuta a vedere i nostri limiti e accettarli, ci arricchisce, ci cambia la vita.
In questo periodo quaresimale vogliamo fare esperienza di questo dono?
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Per il servizio nelle strutture isolane di accoglienza “Giovanni Paolo II”, “Don Oreste Benzi” e l’Orfanotrofio a Casamicciola si può far riferimento per l’area sanitaria all’Ufficio Diocesano per la Salute (rif. P. Nunzio Ammirati – 333 5854801) e per l’area sociale alla Caritas diocesana (rif. Mariaconcetta Mazzella – 347 6368631)