Ricordatevi dei vostri cari

Preghiamo in famiglia per i nostri defunti

 

Messaggio del Vescovo Pietro in occasione del 2 novembre

 

Carissimi, si avvicina il 2 novembre, giornata della commemorazione dei fedeli defunti. È il giorno in cui solitamente ci si reca ai cimiteri per onorare i nostri cari che non sono più in mezzo a noi e pregare sulla loro tomba. È giusto e dolce andare e, magari, come fanno tanti, non solo in quel giorno!

Anche se quest’anno, a causa della pandemia, dovremo attenerci a particolari prescrizioni, o forse addirittura evitare di andare, visitare i cimiteri è un gesto che innanzitutto esprime la riconoscenza verso chi ci ha voluto bene e dice la nostra gratitudine per ciò che da loro abbiamo ricevuto e imparato. In fondo siamo il frutto di rapporti: a incominciare da quelli con i nostri familiari e, primi fra loro, i nostri genitori che ci hanno trasmesso la vita e ci hanno dato amore. Portiamo dentro di noi tante storie e tante persone che, in ogni caso, hanno segnato la nostra esistenza e orientato le nostre scelte: volti e incontri di persone che ora non ci sono più.

Ricordarci di loro ci farà bene; ci aiuterà a riconoscerli vivi, a rinsaldare la relazione con loro e a riconciliarci con la nostra storia; con loro potremo parlare – e permettere che anche loro ci parlino – e dire loro: “grazie, perdonami, ti voglio bene”, o solamente: “mi manchi”.

Sostare in preghiera presso le tombe dei nostri cari è però, ancor prima, un atto di fede nel Signore Gesù e in ciò che Lui ha fatto per noi: Egli, con la Sua morte e resurrezione, ha vinto il peccato e la morte e ci ha aperto le porte del Cielo.Un giorno verrà di nuovo e farà nuove tutte le cose e noi saremo per sempre con Lui. Asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento. Rivedremo anche i nostri cari, li riabbracceremo e, alla tavola del Cielo, sarà festa senza fine. Ma già ora possiamo unirci a loro: per loro possiamo anche pregare, sapendo che pure loro lo fanno per noi; è ciò che accade in modo speciale in ogni Eucaristia. È ciò che con la Chiesa affermiamo quando professiamo: “credola comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna”.

Fermarci dinanzi alle tombe dei nostri cari, o anche soltanto passeggiare nei viali del cimitero, ci aiuterà anche a meditare sulla nostra morte e ricordarci che siamo pellegrini; che un giorno saremo chiamati a rendere conto a Dio della nostra vita e a riflettere sull’urgenza della nostra conversione. Sarà una pausa salutare per pensare alla nostra esistenza e alle nostre scelte, e a tutte le occasioni perse perché vissute senza amare.

Quest’anno, però, a causa della riacutizzazione della pandemia, forse non si potrà andare o comunque sarà possibile soltanto una visita fugace. Vorrei suggerirvi perciò un’alternativa. Vi propongo di vivere un momento di intimità familiare: l’invito è a raccogliervi in preghiera a casa, per pregare insieme il santo Rosario per i vostri defunti e poi insieme fare memoria dei nostri cari, fermandovi a parlare con figli e nipoti per raccontare storie e fatti della vita di chi non c’è più, momenti di dolore e di lacerazione da loro vissuti, e ricordare i sacrifici e gli esempi belli che ci hanno lasciato. Sarà l’occasione per vivere un momento di comunione tra voi e con i vostri defunti e passare la memoria dei vostri cari a coloro che vengono dopo di voi.

Io vi accompagnerò con la mia preghiera: invocherò Dio nostro Padre che, nel suo Amore, non abbandona nessuno dei suoi figli, per voi e per i vostri cari, e per loro celebrerò la Divina Eucarestia. E mentre ricordo che Papa Francesco ha esteso all’intero mese di novembre la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria per i fedeli defunti, tutti affido a Maria, Madre della Misericordia, perché interceda per loro e per noi.

Ischia, 30 ottobre 2020

+Pietro Lagnese
Vescovo di Ischia