…e pace agli uomini amati dal Signore

Nel silenzio di un Natale tanto strano, inedito, diverso, certamente nuovo rispetto a quelli già vissuti, ritorna ancora l’annuncio del Vangelo: “Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14). Sì, Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi! In Gesù è venuto a stare con noi!

Ma perché l’ha fatto? Perché Dio si è fatto uomo? È ciò che mi vado ripetendo da qualche settimana nel tentativo di dispormi, con cuore di bambino, alla celebrazione del Natale del Signore. Mentre mi pongo la domanda, davanti a me le tante scene di dolore di un anno segnato quasi interamente dalla pandemia. Penso a chi non ce l’ha fatta; a chi è morto solo; a chi ha visto la morte con gli occhi ma, grazie a Dio, ne è venuto fuori; a tutti quelli che hanno perso i loro cari improvvisamente; agli anziani chiusi in casa, ai malati isolati nelle Rsa e, poi, ai medici e agli infermieri e a chi non riesce a togliersi di dosso la paura.

Signore, – gli dico nel mio cuore – “che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?” (Sal 8, 5) e ritorna di nuovo la domanda: Perché l’hai fatto? Perché ti sei fatto uomo?

A questo interrogativo – diceva in un’udienza il Papa emerito Benedetto XVI – ci aiutano a dare risposta gli Angeli che, quella notte, dopo l’annuncio della nascita del Salvatore dato da uno di loro, in coro eseguirono un canto per i pastori: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2,14).  È un inno che da allora in ogni festa risuona nelle nostre liturgie. Ma che significa? Che in quel Bambino, nato da Maria nella stalla di Betlemme, c’è la manifestazione piena del Dio che sta nel più alto dei cieli e, insieme, che Egli è la fonte della pace per tutti gli uomini, perché da Lui sono amati, tutti, proprio tutti. Nel Bambino Gesù, Dio rivela tutto il Suo splendore; Egli, cioè, si fa conoscere e, allo stesso tempo, dichiara il motivo della Sua decisione. Perché viene tra noi? Perché ci ama! Sì, Dio ci ama: questo è il motivo della sua incarnazione. Pace in terra agli uomini di buona volontà: così pregavamo fino ad ora, pensando alla buona volontà degli uomini, ma gli angeli – aggiungeva il Papa – volevano indicare “piuttosto il buon volere di Dio verso gli uomini che non conosce limiti” e non il nostro. E concludeva: “ecco allora il messaggio del Natale: con la nascita di Gesù, Dio ha manifestato il suo buon volere verso tutti” (Udienza, 27 dicembre 2006).

È ciò che affermava a Natale del 1969 il Santo Papa Paolo VI: “È venuto per amore. Ciascuno di voi, dunque, deve riflettere su questo; deve sentire dentro di sé: io sono stato amato da Dio. Quanto è felice un bambino, quando non tarda ad accorgersi che la sua mamma gli vuol bene; e come esprime la sua gioia! E ancora: osservate un giovane che va cercando, nell’immensa città, un po’ di lavoro. Come è triste quando vede che tutti gli voltano le spalle e non tengono conto della sua richiesta; ma quanto è, invece, felice allorché sul suo cammino incontra qualcuno che lo comprende, che lo invita ad aprire il cuore a buona speranza! Così è sul piano dei nostri rapporti con Dio, venuto per noi sulla terra: quanta gratitudine gli dobbiamo per il bene che ci ha dimostrato e sempre ci manifesta” (Omelia, 25 dicembre 1969).

A Natale dello scorso anno, stesso pensiero ci offriva Papa Francesco: «Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore. A me, a te, a ciascuno di noi oggi dice: “Ti amo e ti amerò sempre, sei prezioso ai miei occhi”. Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene; ti ama e basta. Il suo amore è incondizionato, non dipende da te. Puoi avere idee sbagliate, puoi averne combinate di tutti i colori, ma il Signore non rinuncia a volerti bene».

Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”. Mi dico: bisogna che ascoltiamo nuovamente il canto udito dai pastori. Sedotti da sirene ammalianti, o semplicemente frastornati da mille e più rumori, storditi da messaggi più squillanti, tante volte abbiamo forse dimenticato le parole degli Angeli. Increduli, non ne abbiamo accolto il messaggio e abbiamo dubitato dell’Amore. E, invece, in quel canto c’è il motivo di quella decisione, scandalosa e sorprendente: Dio viene a stare in mezzo a noi! Perché? Perché ci ama, semplicemente.