La S. Messa nel Cimitero di Ischia.

Nel pomeriggio di sabato 1° Novembre, Solennità di Tutti i Santi, il nostro Vescovo Pietro ha presieduto l’Eucarestia presso il Cimitero di Ischia in suffragio di tutti i defunti della nostra Chiesa Isclana, insieme al Parroco di S. Antonio abate Can. Don Giuseppe Nicolella e a mons. Camillo D’Ambra. Il coro della Parrocchia di S.Antonio abate ha animato la celebrazione. Mons. Lagnese ha voluto indicarci nella sua omelia come la santità sia la nostra principale Vocazione e il cammino che porta ad essa è già tracciato per noi dal giorno del nostro Battesimo, il giorno in cui siamo diventati Figli di Dio: “E’ davvero bella la festa che celebriamo oggi! In essa è sintetizzata tutta la nostra fede e con essa la Chiesa, più che farci contemplare questo popolo sterminato di uomini e donne che sono piaciuti al Signore, ci mostra la Vocazione che è propria della Chiesa e di ogni battezzato: la Vocazione alla Santità! Il Signore ci chiama a diventare Santi. Questa parola non deve sembrarci troppo ardita, oggi è la giornata in cui siamo chiamati ad augurarci la Santità, e non ci deve apparire una cosa troppo spropositata per noi, perché il Signore Gesù è venuto per questo, perché tutti noi diventassimo Santi. Questa è la vera vocazione, la prima vocazione dentro la quale trovano senso tutte le altre vocazioni.

Mons. Vescovo si è poi chiesto chi sono davvero i Santi, aprendo in tal modo un bellissimo squarcio sulla Parola del giorno di lì a poco proclamata: “Ma chi sono i Santi? Le tre pagine della Scrittura che ci sono state offerte oggi possono rappresentare davvero una bellissima catechesi sulla santità. I Santi potremmo dire, siamo noi, siamo noi sebbene non lo siamo! E non ci sembri una contraddizione ciò che ho appena detto perché la Santità è un dono e anche un impegno, è un dono che viene da Dio ed è l’opera di ciascuno di noi che è chiamato a rispondere a questo dono. Abbiamo ascoltato nella seconda lettura un brano bellissimo della I lettera di San Giovanni nel quale l’apostolo ci invita a contemplare quella realtà bellissima che è iniziata in noi dal giorno del nostro Battesimo: “Carissimi, noi siamo figli di Dio!”: ecco la Santità, essere figli di Dio. Questo luogo che noi chiamiamo cimitero è anche chiamato dalla tradizione cristiana, camposanto, cioè il luogo dove riposano i Santi, cioè i figli di Dio, coloro che hanno ricevuto in adozione la figliolanza divina. Il giorno del nostro Battesimo è iniziato il nostro cammino verso la Santità, cammino nel quale noi stiamo ancora procedendo.

“Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato noi saremo simili a Lui”. I Santi sono i Figli di Dio e hanno fatto fruttificare nella loro vita questa figliolanza divina e ormai sono diventati simili a Lui, i Santi che la Chiesa ha canonizzato dunque ma anche quelli non canonizzati e che già godono della visione di Dio nel Cielo. Noi siamo immersi in questa realtà: già Santi per il Battesimo ma non ancora pienamente perché in cammino, e in questo cammino non siamo soli, perché coloro che già sono arrivati sono avanti a noi e pregano per noi, e con la loro testimonianza si pongono a noi come amici e modelli di vita.

Un ultimo pensiero il Vescovo nella sua omelia lo ha rivolto alla “Chiesa purgante”, formata da tutti i nostri fratelli defunti ancora in attesa di contemplare in eterno il volto di Dio: “Ma non ci sono soltanto i Santi che già vivono la beatitudine eterna, ci sono anche coloro che pur avendo terminato il cammino su questa terra, ancora non contemplano il volto di Dio e sono i nostri fratelli defunti, la Chiesa purgante che attende di fare quell’esperienza bellissima che è l’esperienza del Cielo. Tra noi e loro c’è una relazione profonda e vera, anche se non visibile, per cui ci sembra che non ci siano più. Essi invece sono legati a noi e pregano per noi, e anche noi possiamo pregare per loro, ed è una relazione ancora più bella se volete, benchè segnata dalla incapacità di vedere e di toccare. Noi li rivedremo, li rincontreremo, li riabbracceremo. Essi ora pregano per noi e direi che ci parlano anche con il mistero della morte e dicono a noi: “coraggio, non perdere tempo, non fermarti nelle cose di poco conto, vai all’essenziale, fidati di Dio, getta la tua vita nel cuore del Signore, non perdere tempo perché il Signore ti vuole Santo!

di Francesco Schiano

Foto di Andrea Di Massa