Sabato 8 novembre mons. Lagnese si è recato nella Chiesa Parrocchiale di S.Antonio abate in Ischia da poco restaurata per celebrare l’Eucarestia in occasione della festa della Madonna della Libera, accolto dal parroco can. Don Giuseppe Nicolella: “Eccellenza reverendissima, ecco che questo tempio elevato già quattro secoli fa in onore di S.Antonio abate in misura più esigua dell’attuale, ampliato dalla fede e dallo zelo dei due sacerdoti zio e nipote Francesco Iacono, consacrato da S.E. Mons. Filippo Strofaldi e riaperto al culto dopo i restauri, si presenta come un tempio piccolo sia per una Comunità molto numerosa, sia per l’affetto di questa porzione di questo popolo di Dio che stasera si mostra in tutti i suoi componenti, dai più piccoli ai più anziani per dare il benvenuto a lei che per la prima volta celebra l’Eucarestia in questa Chiesa parrocchiale. La circostanza è una delle più belle perché anche qui si venera la Madonna della libera; noi ischitani abbiamo accolto questo titolo si presume dalla terra d’Abruzzo e abbiamo iniziato ad invocare Maria, donna che libera perché liberata. Ecco dunque che stasera vogliamo vivere con lei la vigilia di questa festa, una festa che liturgicamente è soppiantata dalla Dedicazione della Basilica Lateranense che però ci aiuta ancora di più a comprendere una delle caratteristiche di Maria, che è Madre della Chiesa. Guardando alla Cattedrale di Roma possiamo chiedere alla Madonna di essere legati alla sua Chiesa non solo da affetto ma soprattutto da fedeltà e di spirito di servizio”.

Dopo il saluto del parroco due bambini hanno dato il loro benvenuto al Vescovo a nome di tutta la Comunità. Mons. Lagnese ha ricambiato con gioia e nella sua omelia ha invitato la Comunità di S.Antonio abate ad essere luogo privilegiato ed accogliente per sperimentare la presenza di Cristo: “La festa della Madonna della libera è questa sera per me occasione per incontrare questa Comunità Parrocchiale. Siamo nei primi Vespri della Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense. Sembra un po’ strano che la Chiesa dedichi tutta questa importanza alla memoria di una dedicazione di una Chiesa che sta a Roma, del Ss.Salvatore e di S.Giovanni in Laterano. Eppure è una festa così importante tanto che la liturgia della 32^ domenica del tempo ordinario le cede il posto. Perché la Chiesa dà tutta questa importanza alla memoria di un fatto avvenuto tanti secoli fa, più o meno all’indomani dell’editto di Milano, quando l’imperatore Costantino diede il permesso ai cristiani di professare liberamente la fede? La Chiesa di San Giovanni in Laterano è la Chiesa cattedrale della Diocesi di Roma, il cui vescovo è il Papa, che presiede nella carità a tutte le Chiese del mondo, per formare l’unica Chiesa.. La Parola di Dio oggi ci consegna una bellissima catechesi sul senso della Chiesa. Che cos’è la Chiesa? Noi siamo abituati a pensare che la Chiesa sia il luogo dove si radunano i cristiani per pregare, ma c’è qualcosa di più che emerge dalle letture che ci sono state offerte. Nel Vangelo abbiamo ascoltato un Gesù che un po’ ci stupisce: entra nel tempio, fa una frusta di cordicelle e caccia tutti via, getta a terra i banchi dei cambiavalute e allontana i venditori di colombe. Gesù ha fatto questo, non in un momento di rabbia e stanchezza come potrebbe capitare a noi, ma come vero e proprio gesto rivelatore, che vuole annunciare una realtà nuova che sta per nascere. Gesù non si è arrabbiato per il caos di quel giorno e di tanti altri giorni, non è questo il senso del suo atteggiamento, Lui veniva a dire che si era ridotto il rapporto con Dio ad un semplice dare e avere! Avete ridotto il rapporto con Dio ad una compravendita, ma Dio non ragiona come voi sembra dirci Gesù , che a volte ci serviamo di tanti stratagemmi per conquistarci la benevolenza di qualcuno. Dio è altro da noi, totalmente altro, Lui è un Padre buono che non ha bisogno che noi lo compriamo, che noi lo conquistiamo con le nostre preghiere: Lui ci ama a prescindere e ha dato la sua vita per noi.. Il Signore chi chiama a venire da lui perché vuole colmarci il cuore della Sua Grazia, perché vuole che la nostra vita sia una benedizione come la vita di Maria.

Gesù disse poco dopo il suo gesto: ‘distruggete questo tempio e io lo farò risorgere in tre giorni’; Gesù parlava del tempio del Suo corpo. Ogni Chiesa dunque è segno del vero tempio che è Gesù Risorto. La Chiesa è il corpo di Gesù nel quale noi possiamo incontrare Dio e quel corpo oltre ad essere seduto in Cielo alla destra del Padre è formato da tutti noi, membra vive di Cristo.

Stasera in occasione della festa della Madonna della Libera io vengo qui a pregare con voi affinchè questa comunità, che è parte della Chiesa di Ischia, sia davvero una Comunità che collabori alla costruzione del Tempio di Dio. L’augurio che vi faccio è che questa sia una Comunità bella, unita non solo al suo interno ma anche all’intera Chiesa di Ischia, e che sia per tutti coloro che vengono ad abbeverarsi, una vera ‘fontana del villaggio’; il vostro tempio restaurato sia il segno di una comunità che vuole sempre più rinnovarsi, diventare bella perché tante persone possano sperimentare la bellezza dell’incontro con Gesù e diventare a loro volta testimoni dell’Amore vero. Invochiamo la Madonna della Libera perché ci venga in aiuto, lei primo tempio dove ha abitato il Signore, ci ottenga il dono di una Chiesa unita, compatta, che cresce nella Santità e nell’Amore”.

 

Di Francesco Schiano

Foto di Andrea Di Massa