Illustrissimo Signor Sindaco del comune di Ischia, ing. Giuseppe Ferrandino, illustrissimi Sindaci dei Comuni della diocesi di Ischia e di Vitulazio, gentilissime Autorità civili e militari;

         Rev.mo mons. Giuseppe Regine, amministratore diocesano di Ischia, in questo tempo di sede vacante;

         grazie per la cordiale e corale accoglienza, grazie per l’affetto e la stima rivolta alla mia persona, chiamata dal S. Padre Benedetto XVI, oggi papa emerito, quale nuovo pastore di questa antica e nobile Chiesa di Ischia.

         Il sindaco del comune di Ischia e l’Amministratore diocesano, interpretando i sentimenti di tutti voi, hanno voluto dare voce alla cordiale ospitalità dell’intera isola di Ischia e della comunità ecclesiale. Li ringrazio di cuore.

         A mons. Regine, tutta la nostra riconoscenza per aver guidato la diocesi di Ischia in un tempo delicato, qual è quello della sede vacante. Con lui e l’intero presbiterio della Chiesa isclana avremo modo di incontrarci più volte nei prossimi giorni e questa sera stessa a loro e all’intera chiesa ischitana avrò modo di rivolgere la mia parola.     Voglio in questo momento invece rivolgere a tutte voi, distinte autorità civili e militari, il mio saluto e il mio pensiero e, attraverso di voi, desidero salutare anche tutti i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e delle Associazioni di volontariato, culturali ed educative.     Carissimi, entrando in questa vostra e, da stasera, nostra, splendida isola, «ricca di sole e di bellezze naturali, coperta di verde e immersa nelle acque meravigliose del “mare nostrum”» – come la definì nella storica visita in questa terra il beato Giovanni Paolo II, il 5 maggio 2002 – sento vivo nel mio cuore la consapevolezza di quanto sia grande la responsabilità affidata a coloro che amministrano la cosa pubblica e sono impegnati nei campi più variegati dell’impegno civile e sociale e, perciò, quanto sia nobile la vostra opera.

         «La Chiesa – afferma infatti il Concilio – stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità» (GS 75).

         Desidero in questo momento perciò assicurare a tutti voi innanzitutto il sostegno della mia personale preghiera e quella del’intera comunità ecclesiale.

         Pur nella distinzione dei ruoli, il Signore chiama anche me a servire e ad amare la comunità degli uomini, con una dedizione generosa e intelligente, nella chiara consapevolezza che la promozione e lo sviluppo integrale di ogni realtà umana, non solo sono condizioni necessarie per l’edificazione del Regno di Dio, ma sono anche una via concreta per verificare la credibilità della testimonianza cristiana.

         Infatti, – è sempre il Concilio che parla – “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto, e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (GS 1).

Voglio, pertanto esprimervi la mia più piena disponibilità a collaborare con voi per il bene comune dell’intero popolo ischitano e ad impegnarmi con voi per la nostra gente.

Viviamo un tempo di crisi economica che in molti sta producendo conseguenze dolorose quali la mancanza di lavoro e il conseguente aumento dello stato di indigenza e del fenomeno dell’esclusione sociale. Cresce tra la gente un clima di preoccupazione per il futuro, che spesso si traduce in un senso di sfiducia nelle istituzioni.

L’invito che rivolgo a tutti: ai nostri sacerdoti per la loro parte e a tutti voi, carissimi servitori delle nostre popolazioni, è di testimoniare una concreta vicinanza alle persone a voi affidate.

Stiamo accanto alla nostra gente! Sosteniamola ed incoraggiamola facendo crescere un clima di legalità e di impegno per la giustizia! aiutiamo in modo particolare chi è ancora più colpito dalla crisi economica promuovendo una cultura di solidarietà!

Anche per ciò che riguarda la questione dell’abusivismo edilizio, al di là di quali saranno le soluzioni attuate dal governo, ritengo importante che tutte le istituzioni compiano ogni sforzo e diano il loro contributo per una soluzione quanto più rispettosa possibile dei valori della legalità, dell’ambiente, ma soprattutto del diritto alla casa che è di tutti. Anche in questo senso, fin da ora, dichiaro la mia disponibilità ad offrire il sostegno mio e dell’intera chiesa isclana.

Carissimi, lavoriamo insieme perché la nostra Ischia possa esprimere sempre meglio la vocazione all’accoglienza! Meta di un gran numero di visitatori e turisti, sviluppi sempre più il valore dell’accoglienza che fa della nostra isola verde, un vero e proprio laboratorio privilegiato, come ebbe a dirci a pochi passi da qui il Beato Giovanni Paolo II.

A tutti auguri di un lavoro fecondo!

Grazie!